Curati le Onde d’Urto nel nostro centro. Ecco a cosa servono
Le onde d’urto sono impulsi acustici ad alta energia che “svegliano” i tessuti danneggiati stimolandone la guarigione. Vengono sparate direttamente sulla zona dolente attraverso un manipolo appoggiato sulla pelle.
Servono principalmente per:
- Eliminare calcificazioni tendinee (spalla, gomito, tallone)
- Curare tendiniti croniche che non migliorano
- Rigenerare tessuti danneggiati da tempo
- Ridurre il dolore cronico muscolo-scheletrico
- Evitare interventi chirurgici in molti casi
Il trattamento dura 10-15 minuti. Durante l’applicazione si avverte un fastidio sopportabile, come piccoli colpetti sulla zona. Servono mediamente 3-5 sedute, una a settimana. Il dolore inizia a ridursi dopo 2-3 sedute, con miglioramenti progressivi nelle settimane successive.
Quali sono le patologie trattate con le Onde d’urto?
Spalla:
- Calcificazioni tendinee – Depositi di calcio che limitano il movimento
- Tendinopatia calcifica – Quando il tendine è indurito dal calcio
- Tendinite cronica del sovraspinato – Il tendine più colpito della spalla
- Conflitto sub-acromiale – Quando i tendini sfregano contro l’osso
Gomito:
- Epicondilite (gomito del tennista) – Dolore esterno al gomito
- Epitrocleite (gomito del golfista) – Dolore interno al gomito
- Tendinopatie inserzionali – Dove il tendine si attacca all’osso
Anca e bacino:
- Trocanterite – Borsite del grande trocantere
- Tendinopatia degli adduttori – Dolore interno coscia
- Pubalgia cronica – Quando altri trattamenti hanno fallito
Ginocchio:
- Tendinite rotulea (ginocchio del saltatore) – Sotto la rotula
- Tendinite quadricipitale – Sopra la rotula
- Sindrome della bandelletta – Dolore laterale del ginocchio
Piede e caviglia:
- Fascite plantare – Dolore sotto il piede, peggiora al mattino
- Sperone calcaneare – Spina ossea nel tallone
- Tendinite achillea – Dolore dietro la caviglia
- Metatarsalgia – Dolore all’avampiede
Altri utilizzi efficaci:
- Pseudoartrosi – Fratture che non si saldano
- Ritardi di consolidamento osseo – Ossa che guariscono lentamente
- Necrosi ossee iniziali – Mancanza di afflusso sanguigno all’osso
- Trigger points miofasciali – Punti dolorosi nei muscoli
Come funziona una seduta di Onde d’urto?
La valutazione iniziale
Prima di iniziare, il fisioterapista esegue un’accurata valutazione. Analizza referti diagnostici (ecografie, radiografie), testa manualmente la zona dolente, identifica il punto esatto da trattare. Questo passaggio è fondamentale: le onde d’urto devono colpire precisamente il tessuto danneggiato per essere efficaci.
Preparazione al trattamento
Il paziente viene posizionato in modo da esporre comodamente l’area da trattare. Si applica un gel denso che facilita la trasmissione delle onde. Il manipolo viene appoggiato sulla pelle nel punto individuato.
Durante l’applicazione
Il fisioterapista inizia con intensità bassa per abituare il paziente alla sensazione. Si avvertono colpetti ritmici, come piccoli martelletti che battono sulla zona. L’intensità viene gradualmente aumentata fino al limite di sopportazione del paziente.
È normale sentire fastidio, a volte dolore, specialmente sui punti più infiammati. Il fisioterapista monitora costantemente le reazioni e regola l’intensità. Vengono erogati 2000-3000 colpi per seduta, concentrati sui punti critici.
Cosa succede nei tessuti
Le onde d’urto creano microtraumi controllati che:
- Frantumano le calcificazioni in particelle microscopiche
- Stimolano la formazione di nuovi vasi sanguigni
- Attivano le cellule staminali locali
- Riducono la trasmissione del dolore
Dopo la seduta
È normale avvertire:
- Aumento temporaneo del dolore (24-48 ore)
- Rossore o piccoli ematomi nella zona trattata
- Sensazione di indolenzimento muscolare
Questi effetti sono positivi: indicano che il tessuto sta rispondendo. Il miglioramento reale inizia dopo 2-3 giorni e continua per settimane.
Frequenza e numero di sedute
- Una seduta a settimana (mai più frequenti)
- Ciclo standard: 3-5 sedute totali
- Calcificazioni importanti: fino a 6-8 sedute
- Rivalutazione dopo 3 sedute per verificare i progressi
Quando NON si possono fare le Onde d’Urto
Controindicazioni assolute:
- Gravidanza
- Tumori nella zona da trattare
- Disturbi della coagulazione o terapie anticoagulanti
- Infezioni acute nella zona
- Presenza di pacemaker (per trattamenti vicino al torace)
Controindicazioni relative:
- Età inferiore a 18 anni (cartilagini di accrescimento)
- Trombosi venose profonde
- Tessuti con scarsa sensibilità (neuropatie)
- Protesi o mezzi di sintesi metallici nella zona
Il fisioterapista valuta sempre caso per caso la presenza di controindicazioni durante la prima visita.
Le Onde d’Urto radiali vs focali: quale differenza per il paziente?
Il nostro centro utilizza onde d’urto radiali, le più indicate per le patologie muscolo-scheletriche comuni. La differenza principale:
Onde radiali (quelle che usiamo):
- Si diffondono in superficie e media profondità
- Ideali per tendini, muscoli, inserzioni
- Meno dolorose, più tollerabili
- Effetto su area più ampia
- 95% delle patologie trattate
Onde focali (centri specializzati):
- Penetrano in profondità con precisione millimetrica
- Per calcificazioni profonde o pseudoartrosi
- Più dolorose, richiedono anestesia
- Costo molto superiore
- 5% dei casi specifici
Per calcificazioni della spalla, fascite plantare, epicondilite e la maggior parte delle tendinopatie, le onde radiali sono la scelta ottimale: efficaci quanto le focali ma molto più tollerabili.
Il nostro dispositivo di ultima generazione permette di regolare profondità (5-40mm) e intensità in base alla patologia, garantendo il miglior rapporto efficacia/comfort per ogni paziente.
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